Biblioteca » Ricerche Sociali

Messina Stazione


  • Autore: ONDS
  • Data pubblicazione: 2008
  • Abstract: La ricerca è frutto di un’indagine svolta da un’equipe dell’ONDS presso le Stazioni di Messina Centrale e Messina Marittima e concordata dal Settore Politiche Sociali di FS con le direzioni locali di RFI, Protezione Aziendale e Centostazioni, a seguito dell’intensificarsi della presenza di soggetti in stato di disagio sociale nell’area ferroviaria. L’obiettivo principale è la rilevazione quantitativa e qualitativa del disagio, finalizzata alla definizione di un’ipotesi di intervento, che ne favorisca la migliore gestione possibile. La ricerca, protrattasi dal 1° marzo al 31 maggio 2008, è stata condotta da un’equipe di sociologi coordinata da Laura Cucinotta, responsabile della segreteria ONDS e da tempo operatrice presso l’Help Center della stazione di Roma Termini.

Pendolarismo Ferroviario nella provincia di Roma: riflessi sull'organizzazione sociale della famiglia ed impatto del sistema di sicurezza


  • Autore: Università degli Studi di Roma
  • Data pubblicazione: 2004
  • Abstract: La presente ricerca sul pendolarismo nella provincia di Roma ha costruito una tipologia differenziata a quattro posizioni in cui emergono, da un lato i nuovi forzati del 2000, dall’altro i bisogni di una ridefinizione dell’esistenza sociale sulla base del recupero della stanzialità, dall’altro chi si crogiola “beatamente” negli spostamenti e nelle trasferte quotidiane, dall’altro ancora chi egocentricamente vede lo spostarsi come un segnale di emancipazione. Una rilevazione fondamentale per fotografare un inedito fenomeno di nuovo nomadismo, dove le lingue d’asfalto o le strade di ferro spesso appaiono protagoniste più che scenografie di una vicenda o di una struttura narrativa. Un modo per indagare, infine, sulle nuove vocalità delle nostre città a partire da quella realtà tante volte considerata atipica e strutturalmente complessa qual è quella di Roma e della sua provincia.

Treno e cultura


  • Autore: Pierpaolo Benedetti Officina Sociale
  • Data pubblicazione: 2004
  • Abstract: Studio su Treno e Cultura, per valutare il ventaglio delle possibilità offerte dalla ferrovia, in attività o dismessa, per una valorizzazione reciproca con il territorio. Ricostruire la storia del territorio è stato l'obiettivo primario della ricerca e non solo nei dintorni della ferrovia ma di tutta la regione. Ovunque, per arrivare a coglierne, l’ubi consistam, il genius loci e dunque l’identità più nascosta, quella che James Hillman ha chiamato L’anima dei Luoghi (Rizzoli, 2004). Solo se riferiti ad un contesto unitario i tasselli infiniti che compongono il quadro regionale, anche quelli adiacenti le linee ferroviarie, acquistano infatti luce e senso compiuto e rivelano tutte le loro potenzialità a costituire base e riferimento di interventi e progetti.
    Le quattro regioni scelte per l'indagine sono le Marche, l’Abruzzo, l’Umbria e la Sicilia. Le prime tre, confinanti, costituiscono un raggruppamento allargato che consente, in prospettiva, di pensare a progetti interregionali data anche la loro affinità morfologica, dominati come sono dalla dorsale appenninica. Questa condizione unificante, cui si aggiunge la comune collocazione nell’Italia centrale, non si è rivelata tale da eliminare gli elementi tipici e distintivi di ciascuna. La relativa omogeneità geografico-spaziale è risultata compatibile con una pluralità di contesti sociali e materiali. La storia ha diversificato quel che la geografia aveva unito.
    La Sicilia è stata scelta per la sua peculiarità isolana e anche perché sul suo territorio è in corso il più grande progetto regionale di trasformazione di linee ferroviarie dismesse in Greenway con itinerari ricchi di storia e beni culturali.

Ferrovie, territorio e sistema di Greenways


  • Autore: ISFORT
  • Data pubblicazione: 2004
  • Abstract: Le greenways e le politiche di FS per lo sviluppo sostenibile e la responsabilità sociale.
    L’interesse che questa tematica ha suscitato nel corso del convegno romano dell’ottobre 2003 “La valorizzazione delle linee ferroviarie non utilizzate attraverso la creazione di un sistema di greenways”, che ha visto la fattiva collaborazione tra le strutture di FS S.p.A., Politiche Sociali e Politiche Ambientali, e l’Associazione Italiana Greenways, che fa capo all’Università di Milano, ha convinto il Gruppo Ferrovie dello Stato a proporre all’Associazione un secondo percorso: un vero e proprio studio di fattibilità in tema di valorizzazione delle linee ferroviarie non utilizzate come percorsi verdi. Il nuovo studio che si è deciso di intraprendere deve servire, da un lato, ad una maggiore conoscenza di dettaglio della reale situazione dei sedimi ferroviari e, dall’altro, alla verifica della capacità di tutti gli attori coinvolti nel processo (Gruppo FS, RFI, Istituzioni ed Enti locali, organismi dell’associazionismo, etc.) di dialogare tra loro in modo efficace.

La valorizzazione delle linee ferroviarie non utilizzate in un sistema di greenways


  • Autore: Università di Milano
  • Data pubblicazione: 2003
  • Abstract: L’Associazione Italiana Greenways (AIG) descrive la “greenways” come: “un sistema di territori lineari tra loro connessi che sono protetti, gestiti e sviluppati in modo da ottenere benefici di tipo ricreativo, ecologico e storico-culturale”, e sostiene che “in un’ottica di mobilità, le greenways possono costituire un sistema di percorsi dedicati a una circolazione non motorizzata in grado di connettere le popolazioni con le risorse del territorio e con i “centri di vita” degli insediamenti urbanistici, sia nelle città che nelle aree rurali”. E’ indubbio che il recupero delle linee ferroviarie “non più utilizzate” può fornire un contributo notevole alla realizzazione di una vera rete di greenways. Esistono, infatti, migliaia di chilometri di linee ferroviarie dismesse e di tratti di linee attive abbandonati in seguito alla realizzazione di varianti del tracciato, sparsi un po’ in tutti i paesi industrializzati. Il recupero di tali tracciati può contribuire a connettere le città tra loro e con la campagna attraverso “percorsi verdi” dedicati ad un traffico lento o, come dicono i francesi ad una “circulation douce” (circolazione dolce) sul territorio.