''Stazioni senza frontiere'': sono soprattutto gli immigrati a rivolgersi agli Help center degli scali italiani


Pubblicato il 28.06.2007 in Rete Onds

Sono l'80% di coloro che chiedono aiuto agli sportelli nelle stazioni di Milano, Roma, Catania, Napoli, Bologna, Torino, Genova, Palermo e Firenze. Hanno bisogno di un pasto, un luogo dove dormire, una visita medica, lavoro.

Sono soprattutto gli immigrati a rivolgersi agli "Help center" delle stazioni ferroviarie, strutture nate per iniziativa delle Ferrovie dello Stato, i comuni e gli enti del non profit. Sono in media l'80% di coloro che chiedono aiuto a questi sportelli aperti nelle stazioni di Milano, Roma, Catania, Napoli, Bologna, Torino, Genova, Palermo e Firenze. Hanno bisogno di un pasto caldo, un luogo dove dormire, una visita medica, un posto di lavoro: gli operatori degli Help center cercano di accontentarli oppure danno gli indirizzi ai quali possono rivolgersi. Sono molti gli stranieri irregolari. "Gli Help center devono agire nel rispetto delle leggi - afferma Alessandro Radicchi, direttore tecnico dell'Osservatorio nazionale sul disagio e la solidarietà nelle stazioni italiane (Onds) cui fanno capo gli Help center -. Ma, come è scritto nella nostra carta dei valori, l'ascolto non viene negato a nessuno. Chi non è in regola con il permesso di soggiorno non può poi accedere ai servizi per gli immigrati che la città offre, ma in casi particolari li indirizziamo a quelle strutture del volontariato che possono comunque aiutarli". La presenza massiccia di stranieri sta cambiando il lavoro degli operatori degli Help center, tanto che il secondo seminario nazionale di formazione "Stazioni senza frontiere", che si è svolto oggi a Milano e organizzato dal Comune e da Onds, era dedicato proprio al tema dell'immigrazione, per approfondirne gli aspetti legali, sanitari e sociali.

La stazione centrale di Milano è stata la prima in Italia, nel 2000, ad aprire, in collaborazione col Comune, un Help center. In sei anni al suo sportello si sono rivolte 15.839 persone (fino al giugno 2006; ndr). Il 74% erano immigrati e in prevalenza uomini (3 su 4). Il 61% aveva un età dai 18 ai 40 e il 21,50% dai 40 ai 50 anni. La maggior parte ha chiesto un alloggio e un'occupazione. L'Help center di Milano dispone anche di un camper, gestito in collaborazione con alcune associazioni e con i Medici volontari italiani, che gira nella zona intorno alla stazione e offre pasti caldi e assistenza sanitaria.

La stazione di Milano è comunque considerata una dei luoghi più insicuri della città. "È una porta aperta, dalla quale passano tutti - afferma Mariolina Moioli, assessore comunale alle politiche sociali -. Oggi i problemi sociali stanno cambiando e non basta più quello che finora comune ed enti del non profit hanno fatto". Nomadi e criminalità straniera sono per la Giunta di Letizia Moratti una delle emergenze più gravi di Milano. "Il flusso dei rom -a ggiunge l'assessore comunale - è tale che qualsiasi intervento o progetto di integrazione è vanificato da nuovi arrivi. Milano da sola non può farcela, non c'è posto per tutti questi nomadi. Il Governo deve farsene carico".
 

 

Redattore Sociale


Autore: dp