Rovereto: Da Help Center a Green Innovation Hub


Pubblicato il 15.10.2023 in Rete Onds

Grazie al progetto vincitore del primo bando EUI – European Innovative Actions, del gruppo capitanato dal Comune di Rovereto e alla collaborazione di RFI – Ferrovie dello Stato Italiane, la Stazione di Rovereto si trasformerà in luogo di comunità e sviluppo in chiave di sostenibilità

E’ di 4.997.000 euro il valore del finanziamento che il progetto “Station for Trasformation” riceverà dall’Europa: la comunicazione è arrivata ieri, a Bruxelles, nel corso della cerimonia di premiazione del primo bando internazionale “EUI – European Innovative Actions”, una azione strategica portata avanti dall’Unione Europea per rigenerare le città in un’ottica di sostenibilità ambientale e di creazione di comunità cooperanti.

Il Comune di Rovereto, in rete con la Comunità della Vallagarina e con le realtà associative e di impresa sociale che dal 2017 sviluppano l’esperienza de “La Foresta – Accademia di comunità”, nell’ala Nord del fabbricato viaggiatori della stazione ferroviaria di Rovereto, in locali concessi in comodato d’uso gratuito da RFI, all’interno delle attività di solidarietà e sostenibilità portate avanti con la rete ONDS, ha sviluppato una idea innovativa, ovvero recuperare le aree oggi non più in uso della Stazione ferroviaria per trasformarle in un Green Innovation Hub, ovvero un polo per lo sviluppo di idee innovative, la promozione di buone pratiche, finalizzato ad accelerare e rendere attraente la transizione ecologica con un focus sull’intreccio tra cambiamento climatico, biodiversità territoriale e scambio inter and intra comunitario.

“Siamo orgogliosi che il valore e la capacità di essere innovativo di questo progetto siano stati riconosciuti dall’Europa” – ha detto il Sindaco Francesco Valduga – . “Si tratta di un ulteriore passo in avanti in quel percorso, iniziato già nel 2017 grazie alla collaborazione con RFI, che ci ha portato a realizzare prima uno spazio di comunità come La Foresta, per il quale i fondi sono arrivati grazie al fatto di essere riconosciuta come “Città accogliente” e poi l’apertura di una stazione bifronte che non è più un elemento di divisione tra due parti della città, ma un luogo centrale e di collegamento, oltre alla sua naturale funzione di connessione. La rigenerazione urbana si collega così anche ad una rigenerazione “umana”, dove la relazione tra le persone diventa focale. Gli spazi ristrutturati della stazione diventeranno luoghi del pensiero e della promozione di una visione che si delinea nell’Agenda 2030 dell’Europa stessa”.

Il progetto, nato grazie alla collaborazione tra Comune di Rovereto, Comunità della Vallagarina, La Foresta, Università di Trento, Campomarzio, Europe Consulting ONLUS, Trentino Social Tank, COFAC – Cooperativa de Formação e Animação Cultural C.R.L. (Università Lusófona), Centro per la Cooperazione internazionale, è reso possibile grazie alla disponibilità del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, che ha accolto la proposta in un’ottica di rendere sempre più le Stazioni italiane luoghi vissuti all’interno delle città. Si tratta di un progetto particolarmente innovativo, è la prima volta che una stazione ferroviaria viene rinnovata non solo come hub intermodale, ma anche per la sua centralità nel patrimonio culturale e identitario di una comunità.

“La nostra partnership in questo progetto si fonda sull’aderenza delle sue finalità alla strategia che il Gruppo FS Italiane persegue per la modernizzazione e lo sviluppo delle oltre 2.000 stazioni della rete, da punti di accesso al sistema ferroviario ad hub territoriali, accessibili, sicuri, interconnessi con i sistemi di mobilità locale e dotati di servizi generatori di valore condiviso con le comunità” – ha spiegato l’arch. Sara Venturoni, Direttrice Stazioni RFI – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. “I fattori di successo di “Station for Transformation” sono la pre-esistenza di una rete di collaborazione consolidata tra i soggetti proponenti e la vocazione del progetto a rappresentare un “caso-studio”. Un modello potenzialmente replicabile a larga scala, che valorizza la centralità delle stazioni nel tessuto sociale ed economico locale, sfruttandone la presenza capillare sul territorio nazionale”.

“Si tratta di una progettazione che rientra perfettamente nell’ambito dell’agenda 2030” – ha spiegato l’Assessore Andrea Miniucchi – “Anche attraverso linguaggio della rappresentazione architettonica, in una rigenerazione urbana che pone la funzionalità degli edifici in connessione con la necessità di rafforzare l’essere comunità, possiamo creare città innovative, capaci non solo di dare risposte, ma di essere esse stesse risposta alle problematiche connesse al cambiamento climatico. Questo progetto ha vinto anche per il particolare approccio che risponde al New Bauhaus europeo, che propone anche il tema della replicabilità. Rovereto diventa così un laboratorio dove viene portato avanti un modello che potrà essere ripreso da altre città europee”.

“Con “Station for Trasformation” è stato possibile mettere a fattore comune diverse esperienze, sapendo mettere al centro dell’azione del gruppo non solo l’obiettivo, ma il metodo. L’Hub sarà un centro civico di discussione per la costruzione di piani di azione. Si crea così un movimento di cambiamento che potrà diramarsi su tutto il territorio. Metà delle risorse saranno utilizzate per le opere strutturali, ma gran parte serviranno per rendere vivi, abitati, questi luoghi”.

“Rovereto è il territorio più piccolo ad aver vinto questo premio, superando città capitali, come Budapest e Tallin e altre molto più grandi” – ha ricordato Arianna Miorandi, consigliera delegata ai Progetti Europei – “E’ stato un grande lavoro di squadra, che ha permesso di arrivare ad un risultato straordinario: sono stati 99 i progetti presentati, da 21 Stati Europei e di questi sono 13 quelli premiati”.

A spiegare nel dettaglio il progetto Chiara Mura e Flora Mammana, del Centro “La Foresta”. Nell’ex-edicola al piano terra, alla destra della biglietteria, verrà realizzato un “climate kiosk”, un luogo in cui il territorio racconta come si sta muovendo rispetto all’urgenza del cambiamento climatico. Sarà uno spazio in cui vengono anche offerti servizi (es. tour turistici per vedere le buone prassi rispetto alla mitigazione del cambia-mento climatico in ambito agricolo, urbano ed industriale), ma anche prodotti del territorio che derivano dalla attuazione di tecnologie sostenibili ed innovative che contribuiscono alla transizione ecologica e che hanno consentito di bypassare il cambiamento climatico nelle sue manifestazioni territoriali difendendo la biodiversità.

Al primo piano della stazione (incluse due ampie terrazze), verrà progettato un “climate & biodiversity community hub”, nel quale fare formazione, laboratori ed eventi dedicati alla transizione ecologica e alla creazione di comunità resilienti e “un climate codesign and working space”, dedicato a nuove pratiche e nuovi modelli economiche/ci legati alla transizione ecologica.

Ospiterà anche l’ufficio operativo del team di progetto. Insieme alla Stazione, verrà coinvolto anche l’edificio antistante, l’ex bar Iris di proprietà del Comune, che diventerà una “biodiversity canteen” ovvero un laboratorio di trasformazione e sperimentazione culinaria a Km0 che mira a coinvolgere la cittadinanza attraverso delle attività a bassa soglia (mensa take away, laboratori, mercato e laboratori nel parco antistante al bar), con il coinvolgimento di chef e artisti del food.

Alla conferenza stampa hanno preso parte anche Alessandro Radicchi, Presidente di Europe Consulting Onlus; Marta Visca, Esperta in europrogettazione e innovazione sociale; Chiara Sighele, Direttrice del Centro per la Cooperazione Internazionale; Stefano Bisoffi, Presidente della Comunità della Vallagarina e gli architetti Ambrosini e Busana del collettivo Campomarzio.

Il costo complessivo del progetto è di circa 6,2 miloni di euro. La progettazione inizierà a settembre e i lavori di realizzazione e messa in funzione dovranno concludersi entro tre anni.


Autore: onds

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