A partire dall'8 dicembre tredici differenti strutture, dislocate nei vari municipi capitolini, saranno pronte a dare ospitalità, ogni notte per quattro mesi, a 600 persone con fragilità economica o sociale in difficoltà a causa dell'abbassamento delle temperature.
Questi i numeri del Piano freddo del Campidoglio per l'inverno 2011-2012 che quest'anno si concluderà il 31 marzo. A presentarlo Sveva Belviso, vicesindaco e assessore alle Politiche sociali, e Giordano Tredicine, presidente dell'omonima commissione.
"Il Piano - ha spiegato proprio Belviso - si basa sull'integrazione socio-sanitaria. Anche quest'anno, oltre all'accoglienza con pasti caldi, letti e docce, all'entrata sarà presente una triage sanitaria. In altre parole chi ha necessità può usufruire di approfondimenti sanitari privilegiati, senza passare per il pronto soccorso, che in caso possono portare all'ospedalizzazione. Tante, poi, le novità rispetto agli anni scorsi: due strutture, ad esempio, saranno accessibili dai senza fissa dimora con problemi di disabilità. Ci sarà la possibilità di ricovero anche per gli animali con la presenza dei veterinari. E ancora: un'altra novità è quella relativa al recupero delle coperte in disuso degli alberghi romani e soprattutto l'apertura delle strutture anche le domeniche e i festivi, h24, tre delle quali per persone deospedalizzate".
Belviso ha poi ricordato che i 600 nuovi posti vanno ad aggiungersi ai 700 offerti permanentemente tutto l'anno per un totale di 1.300 persone ospitate. In più, le stazioni delle metropolitane resteranno aperte per chi non accetterà l'aiuto del Campidoglio. Una misura per evitare rischi maggiori a chi preferisce non accettare l'accoglienza, visto che ogni anno sono circa 10-15 le vittime del freddo in strada. Diverse le strutture coinvolte: si va dall'Help center della stazione Termini, alla Casa della Pace nell'VIII municipio fino a parrocchie e strutture della Caritas. Il piano freddo avrà un costo di 700.000 euro, 200.000 euro in meno dell'anno scorso. Il Piano freddo è stato realizzato in collaborazione, tra gli altri, con 5 Asl comunali e con l'ospedale Spallanzani.
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