Il Terzo Settore contro la crisi


Pubblicato il 19.10.2011 in Rete Onds

Si è svolto a Roma il workshop di presentazione della ricerca “Profit, non profit e Pubblica Amministrazione. Buone prassi di collaborazione” promosso dall’Osservatorio sul non profit (già Osservatorio dell’Economia civile) della Camera di Commercio di Roma

La ricerca ha focalizzato l’attenzione su una tematica di grande attualità: “la collaborazione e la co-progettazione” fra i “tre pilastri”, come possibile risposta alla crisi dei sistemi tradizionali di welfare.

Tra le “buone prassi di collaborazione” in evidenza:

Polo Lionello Bonfanti di Loppiano (FI): dal 2006 primo polo imprenditoriale italiano di aziende, di diversi settori, aderenti al progetto Economia di Comunione S.p.A. (EdC) di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, nato dall’idea di diffondere una nuova cultura, quella del dare e del condividere, quale base etica delle scelte imprenditoriali per la realizzazione del “nessun indigente". Ad oggi la EdC conta 5672 soci iscritti e destina il 30% degli utili ad un fondo speciale di solidarietà per far fronte alle necessità dei poveri.

Progetto Roma Termini - Help Center Sociale: progetto di sostegno al disagio sociale nelle stazioni ferroviarie italiane realizzato in collaborazione con Ferrovie dello Stato (FS) e Comune di Roma Dipartimento V (Sala Operativa Sociale); gestito dalla Cooperativa Sociale Europe Consulting partner, con FS, della rete ONDS (Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà). Il progetto si sviluppa attraverso la realizzazione di una rete di sportelli/antenna della rete di solidarietà cittadina il cui compito istituzionale è quello di avvicinare e ascoltare le persone in difficoltà e indirizzarle verso le strutture dedicate presenti sul territorio.

Cooperativa Sociale Il Pungiglione (Monterotondo): cooperativa di tipo A e B che concorre allo sviluppo della comunità locale attraverso una prassi di lavoro fondata sull’affermazione del diritto di cittadinanza, progettando e realizzando servizi socio educativi, di orientamento ed inserimento lavorativo rivolti a persone con disabilità e/o in condizioni di disagio; gestendo settori produttivi nella gestione del verde e nella ristorazione.

Questi rappresentano alcuni esempi “fattivi” della possibilità e necessità, per i “tre pilastri”, di superare pregiudizi reciproci, spesso legati ad un atteggiamento di “autoreferenzialità”, e di operare attraverso una “compenetrazione di saperi, competenze e pratiche”.

E' emersa inoltre l’idea di una sussidiarietà “globale”, che coinvolga Pubblica Amministrazione, mercato e non profit, e “reciproca”, che “faccia sistema”, inserendo l’enteprofit/non profit nella politica di sviluppo dell’ente locale e responsabilizzando quest’ultimo nel raggiungimento dei singoli obiettivi.

Infine, in rilievo, l’intervento della Professoressa Maria Chiara Turci (Professore Ordinario di Statistica Economica, “Sapienza” Università di Roma) che ha individuato un “quarto pilastro”: le famiglie e “i loro figli”, ossia gli studenti, vera e unica risorsa per un nuovo sviluppo del nostro Paese.

 


Autore: Avv. Valentina Brinzaglia - Rinaldi e Associati