Un "sì" all'unanimità alla bozza del Programma triennale per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri


Pubblicato il 22.09.2005 in News Sociale

Emilia Romagna: ''sì'' alla bozza del Programma triennale per l'integrazione, con invito a Giunta e Consiglio a tenerne conto. Prima riunione della Consulta per l'integrazione dei cittadini stranieri.

Un "sì" all'unanimità alla bozza del Programma triennale per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri, con l'invito alla Giunta regionale e al Consiglio a tenere conto delle indicazioni e dei suggerimenti emersi nel corso della discussione. Così si è espressa la Consulta regionale per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri, in rappresentanza dei 300 mila presenti in Emilia-Romagna, che si è riunita oggi nella sede della Regione, per la prima volta dopo l'insediamento avvenuto il 17 febbraio scorso. Aumentare la conoscenza del fenomeno migratorio (attraverso l'Osservatorio regionale e locale), attivare strumenti e pratiche di concertazione a tutti i livelli, costruire relazioni positive, garantire pari opportunità d'accesso ai servizi, promuovere la tutela legale e partecipare al governo dei flussi migratori: sono questi gli obiettivi strategici del Programma, per cui la Consulta ha auspicato l'approvazione da parte del Consiglio Regionale già nei primi mesi del 2006.

"Così come è stato per la legge regionale sull'immigrazione 5 del 2004 - ha dichiarato l'assessore regionale all'Immigrazione, Annamaria Dapporto -, mi auguro che il nostro Programma possa rappresentare un contributo importante anche per il dibattito nazionale su come innovare e potenziare le politiche di integrazione. Abbiamo un obiettivo di fondo: intervenire per assicurare una maggiore coesione sociale tra nuovi e vecchi residenti, nel rispetto delle regole, del principio di pari opportunità e accesso ai servizi, e per facilitare la rimozione degli ostacoli che impediscono il pieno inserimento dei cittadini stranieri". Fino a oggi era previsto solo un documento di programmazione a livello nazionale e "proprio recentemente - ha aggiunto l'assessore - è stato approvato dal Governo il documento triennale 2004-2006, unanimemente criticato dalle Regioni in quanto enfatizza le tematiche del 'controllo e della lotta all'immigrazione clandestina', mentre assegna un ruolo marginale e di scarso approfondimento all'accoglienza e integrazione".

Positivo il giudizio sulla recente sentenza con cui la Corte Costituzionale ha respinto le osservazioni di illegittimità sollevate dal Consiglio dei Ministri, convalidando pienamente l'impianto della legge regionale 5 sull'immigrazione (vedi lancio del 19/9/2005). La Consulta ha espresso invece preoccupazione per la situazione di incertezza rispetto ai tempi e alla quantificazione delle risorse provenienti dal Fondo sociale nazionale. Non solo, ma anche per la difficoltà crescente che i cittadini stranieri e i datori di lavoro vivono in materia di certificazione dell'idoneità abitativa in rapporto a quanto previsto dal regolamento attuativo della legge Bossi-Fini: per questo i rappresentanti degli immigrati hanno invitato la Regione a promuovere una maggiore omogeneità di comportamento da parte di ciascun Comune. La Consulta ha ribadito il proprio impegno a operare per una pacifica convivenza, per lo sviluppo di una società interculturale, per il ripudio di ogni forma di violenza e terrorismo. Ha sollecitato, infine, la Regione ad adottare ogni azione per sviluppare integralmente i contenuti della legge 5, con un'attenzione particolare ad evitare la formazione di "ghetti" in campo scolastico, abitativo e culturale, e a proseguire gli sforzi per arrivare a una modifica della legislazione nazionale per la concessione del diritto di voto amministrativo agli immigrati residenti.

 


Fonte: Redattore Sociale