Un fenomeno in crescita quello delle violenze sessuali su minori: 598 casi nel 2002, 749 nel 2003 con un picco nel 2004 di 845 casi.


Pubblicato il 18.11.2005 in News Sociale

Rapporto Eurispes. Sono 455 i minori che hanno subito violenze sessuali nel 1° semestre del 2005 (-5,6% rispetto allo stesso periodo del 2004). Tra le vittime straniere oltre il 25% è rumeno. In Lombardia il numero più alto di casi.

Nei soli primi sei mesi dell’anno sono 455 le vittime, cifra che fa registrare una  flessione del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2004. I dati, contenuti nel Rapporto Nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza 2005 redatto da Eurispes e Telefono Azzurro e presentato oggi a Roma,  sono un’elaborazione di  Telefono Azzurro delle cifre fornite dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato-Servizio Centrale Operativo - Divisione Analisi. Nel periodo considerato (2002-2004) emergono due orientamenti di segno opposto secondo l’Eurispes: “da un lato si registra un incremento nel numero delle vittime egualmente ripartito tra il Nord (+158) e il Sud del Paese, Isole comprese (+152); dall’altro, nell’Italia centrale si rileva una tendenza inversa con una flessione pari a -63 casi”. A livello regionale l’aumento più consistenti riguarda Lombardia (+75), Sicilia (+49), Puglia (+48) e Veneto (+33) e Campania (+29). Anche nel 1° semestre del 2005  emerge un elevato numero di minori vittime in Campania (82), in Lombardia (56) e in Sicilia (37), mentre Emilia Romagna (46) e  Veneto (43) già nei primi sei mesi di monitoraggio dell’anno in corso hanno totalizzato un numero di vittime pari, all’incirca, al bilancio complessivo dell’anno precedente (rispettivamente pari a 51 e 49 casi nel 2004).

Le vittime sono più femmine che maschi: la percentuale si attesta mediamente tra il 2002 ed il 2004 intorno al 70%, mentre raggiunge il 77,8% nel primo semestre 2005. Altalenante il dato riferiti agli stranieri: la percentuale più elevata rilevata nell’anno 2002 (13,2%), a cui sono seguiti una flessione nel 2003 (8,6%) e un nuovo rialzo nell’anno successivo (9,4%). Il dato parziale del 2005 mostra che nei sei mesi considerati le vittime di nazionalità straniera sono 53 (11,6%), in particolare una contrazione nel numero delle vittime provenienti dall’Albania (9 nel 2002; 11 nel 2003 e 2 nel 1° semestre 2005) e dalla Ex-Jugoslavia (20 nel 2002; 1 nel 2003; 4 nel 2004 e 1 nel 1° semestre 2005). Spicca invece notevolmente il dato relativo ai bambini e agli adolescenti rumeni: non soltanto dal 2002 in poi si è verificato un incremento costante (7 nel 2002, 20 nel 2003, 22 nel 2004), ma al 30 giugno 2005 i minori rumeni rappresentavano più del 25% delle vittime straniere. Nel corso del 2002 le indagini risolte con l’identificazione e la denuncia dei soggetti presunti responsabili dell’abuso sono state il 97,8%; negli anni successivi le percentuali sono scese lievemente, salvo poi avvicinarsi al 100% nel dato parziale del 2005. Le persone tratte in arresto sono meno della metà di quelle complessivamente denunciate; la maggioranza degli autori di reato italiani è aumentato negli anni (502 nel 2002; 590 nel 2003; 716 nel 2004); nel 1° semestre del 2005 il numero degli stranieri denunciati (86) non soltanto è superiore a quello totale rilevato nelle precedenti annualità (83 nel 2002 e 72 nel 2003), ma è addirittura più del doppio del valore riferito alla stesso periodo del 2004 (42). In questi 6 mesi sono state 355gli italiani denunciati.

Il fenomeno dell’abuso, in Italia come nel resto del mondo, è esteso. Il rapporto stima che circa un milione di bambini ogni anno venga introdotto nel commercio sessuale. L’India (400.000), gli Usa (244.000/325.000) e la Thailandia (200.000) sono ai primi posti; 25mila i piccoli lavoratori del sesso nella Repubblica Dominicana, mentre nell’Africa occidentale sarebbero circa 35mila. In Lituania il numero delle prostitute minorenni oscilla fra il 20 e il 50%: “bambine appena undicenni lavorano come prostitute nei bordelli e che bambini provenienti da istituti, alcuni persino fra i 10 e i 12 anni, vengono utilizzati per girare film pornografici”, si legge nel testo e sempre gli osservatori di Eurispes denunciano che in Cambogia un recente sondaggio condotto su 6.110 persone intervistate coinvolte nella prostituzione, nella città di Phnom Penh e in undici province, ha riscontrato che il 31% del campione era costituito da bambine e bambini fra i 12 e i 17 anni. In Italia secondo il rapporto la prostituzione minorile è “una realtà preoccupante”: “si stima che dal 2001 al 2002 la prostituzione straniera ha coinvolto un numero di persone che va dalle 10.000 alle 13.000, con un’incidenza dei minori del 5%”. Il turismo sessuale muove infatti un giro d’affari di oltre 5 miliardi di dollari l’anno tra Africa, America Latina, Asia ed Europa dell’Est.

Discorso a parte per la pedopornografia. “Il 70% dei fruitori ha meno di 30 anni; - sottolinea il rapporto - siamo di fronte a giovani, anzi giovanissimi, spesso minorenni, con un titolo di studio medio e conoscenza delle lingue (Ecpat). A livello internazionale sarebbero 272mila i siti pedopornografici scoperti e denunciati da organizzazioni non governative e dal costante monitoraggio delle Forze di Polizia internazionale”.  L’attività di monitoraggio sulla pedofilia on line effettata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in Italia ha permesso di individuare da luglio 2001 a giugno 2005 ben 143.908 siti web, di cui 9.046 risultati di natura pedo-pornografica; i siti attestati sul territorio italiano rilevati e oscurati nel periodo temporale di riferimento sono stati 108. Nello stesso periodo sono state arrestate 85 persone e 2.335 sono state denunciate in stato di libertà; sono state eseguite 2.226 perquisizioni nel corso delle quali sono stati posti sotto sequestro circa 2.000 pc, 100.000 cd rom, 60.000 floppy disk e 29.000 vhs.


Fonte: Redattore Sociale