Riforma della 266, tavola rotonda a Roma.


Pubblicato il 22.04.2005 in News Sociale

“Se non si investe molto nella formazione, il Terzo settore non ha futuro: diventa mercato”.

L'analisi di mons. Giovanni Nervo, presidente onorario della Fondazione Zancan, è stata presentata durante la tavola rotonda sul tema “Volontariato, associazionismo, cooperazione sociale: un motore per il cambiamento?”, organizzata questa mattina dall’Ada (Associazione per i diritti degli anziani) e dalla Uil Pensionati presso il Cnel. “Vent’anni fa mi chiedevo: il volontariato ha un futuro? Rispondo: sì, se investe molto nella formazione, così come le altre componenti del Terzo settore; bisogna mantenere la gratuità e qualificarsi per far bene quello che si dice di fare”.
Per Nervo è necessaria anche “una formazione politica, come collaborazione con le istituzioni senza lasciarsi strumentalizzare, diventando invece motore di cambiamento. Non bisogna prestarsi al sistema dell’appalto a ribasso, perché deteriora i servizi. Il mondo del volontariato si è trasformato negli ultimi anni: compaiono enti non profit, l’economia sociale, la responsabilità sociale delle imprese profit, ha ricordato mons. Nervo. Ma il cambiamento si nota anche per il calo dei giovani rispetto al passato: “Bisogna dar loro spazio, aggregarli, lanciare proposte, altrimenti le nostre diventano assemblee di ex combattenti, di reduci! Il servizio civile nazionale, se sarà amministrato bene e se coltiverà la formazione, sarà una miniera per il futuro delle associazioni di volontariato”.  Per Luca Pancalli, presidente Anmic (Associazione nazionale mutilati e invalidi civili) di Roma, ha notato che oggi “le persone anziane e disabili affollano il mercato del collocamento, mentre vorrebbero essere non assistiti ma contribuenti. Per arrivare a questa trasformazione occorre da parte delle associazioni uno sforzo di apertura all’esterno, in una rete di comunicazione, senza essere gelosi di rivendicazioni politiche e associative”.

 

Redattore Sociale


Autore: lab