Relazione al Parlamento 2004. Cannabis e cocaina le sostanze più consumate; cala l'uso di eroina tra i giovani


Pubblicato il 30.06.2005 in News Sociale

Cresce il consumo di sostanze illegali tra la popolazione generale e studentesca e tra le sostanze è più consumate compaiono cannabis e cocaina, mentre continua ad affermarsi l’uso di psicostimiolanti rispetto a quello dei depressori del sistema nervoso centrale.

Ben il 26% delle è persone tra 15 e 44 anni ha fatto uso di cannabis almeno una volta nella vita (invece solo il 5,4% riferisce di aver assunto cocaina almeno una volta nella vit). Sono alcuni dati inclusi nella Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia nel 2004, presentata oggi dal Ministro per i rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi e trasmessa ieri ai presidenti di Camera e Senato dal Dipartimento nazionale per le politiche antidroga. Le cifre sono state ottenute grazie alla collaborazione con le regioni e i dipartimenti per le dipendenze, le comunità terapeutiche e le associazioni del privato sociale, oltre  a studi campionari svolti dal Cnr e a contributi dell’Iss e di alcune università.

Dalla Relazione emerge che il 32,1% degli studenti tra 15 e 19 anni  ha fatto suo di cannabis ed il 4,8% di cocaina almeno una o più volte nella vita. Considerevole l’esposizione alle sostanze illegali tra i quindicenni, dato che “lascia intuire che il primo contatto con le droghe possa avvenire, per una porzione di giovanissimi, già qualche anno prima”. Nel 2004, invece, si riducono rispetto al 2001 le percentuali dei più giovani che abusano di eroina. Sempre lo scorso anno le persone trattate presso i Sert risultano pari a 171.724 mentre 17.143 sono state inviate presso le strutture socio-riabilitative del privato sociale, sia residenziali che semiresidenziali o di prima accoglienza. “Se si sommano i pazienti primariamente dipendenti dalla cocaina con quelli che l’accompagnano ad altre droghe, si evidenzia come i servizi possano annoverare tra gli utenti circa il 40% di individui in contatto con gli psicostimolanti”, sottolinea la Relazione.  Inoltre la rete costituita da oltre 500 servizi per le tossicodipendenze  e da circa un migliaio di realtà terapeutico- riabilitative del privato sociale, “unica rispetto agli altri paesi europei, dovrebbe essere accompagnata in una grande sforzo di riqualificazione riferito a metodologie scientificamente validate , finalizzato a produrre un’offerta terapeutica variegata e appropriata”, auspica la Relazione. (lab)

 

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Autore: lab