Reintegro del Fondo sociale nazionale, continua la ''pressione'' di Regioni ed enti locali


Pubblicato il 04.11.2005 in News Sociale

Il 10 novembre a Roma indetta una ''manifestazione aperta'' al contributo della società civile

Continua la “pressione” di Regioni ed enti locali sul Governo per cercare di ottenere il ripristino di quella larga fetta di Fondo sociale ‘tagliato’ per decisione dell’Esecutivo.

Infatti, è stata annunciata una iniziativa unitaria del sistema delle Regioni e delle autonomie locali per “sbloccare una impasse che sta impedendo il corretto dialogo istituzionale sui temi finanziari legati al taglio del Fondo sociale”. E' questo, infatti,  il senso della manifestazione che proprio la Conferenza delle Regioni, l'Anci (Associazione nazionale comuni d'Italia), l'Upi (Unione province d'Italia) e l'Uncem (Unione nazionale comuni e comunità montane) hanno promosso ed organizzato per il prossimo 10 novembre a Roma (ore 10, Complesso dell'Angelicum).

La manifestazione rappresenta il seguito della iniziativa dello scorso 26 ottobre in cui furono denunciati gli effetti del taglio del Fondo sociale che risulta essere di 500 milioni di Euro (il 50%) per l'anno 2005.

In una nota le ragioni della manifestazione: “Le Regioni e le Autonomie locali sono ancora in attesa di sapere come il Fondo sarà reintegrato nella consapevolezza che in mancanza saranno a forte rischio i servizi per cittadini e imprese. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, il presidente dell'Anci, Leonardo Domenici, il presidente dell'Upi, Fabio Melilli, il presidente dell'Uncem, Enrico Borghi hanno voluto organizzare una ‘manifestazione aperta’ al contributo della società civile. L'invito è rivolto in maniera particolare alle Associazioni rappresentative delle imprese e del mondo del lavoro, ai Sindacati, alle Organizzazioni del Terzo settore, alle Associazioni che insieme alle Istituzioni regionali e locali intendono condividere un'azione per il reintegro del Fondo sociale e per la salvaguardia delle risorse che le Autonomie locali destinano a servizi pubblici fondamentali”.

 


Fonte: Redattore Sociale