"La linea gialla - Solidarietà nelle stazioni” è il titolo del progetto vincitore di un concorso bandito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito dell’Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione. Coordinato dall’Osservatorio nazionale disagio e solidarietà nelle stazioni, il progetto integra e sviluppa le attività riguardanti la sperimentazione di strategie e la diffusione di azioni educative sul fenomeno della povertà. Nell’ambito del Gruppo FS, molte le iniziative già attivate e ampiamente collaudate, tra cui la catena degli Help Center nelle stazioni e il centro polifunzionale di accoglienza per i senzatetto “Binario 95” di Roma Termini curato dalla Cooperativa sociale Europe Consulting.
“La linea gialla”, titolo che richiama la linea di sicurezza dei marciapiedi ferroviari, segna emblematicamente il confine tra il disagio sociale e la speranza di riscatto. Un riscatto che si può ottenere solo attraverso specifiche azioni nel campo della promozione sociale, rivolte in particolare al mondo delle stazioni. “Le stazioni italiane - spiega Alessandro Radicchi, direttore dell’Osservatorio - in questi ultimi anni hanno subito una profonda trasformazione sia strutturale che contestuale. Prendendo come esempio Roma Termini, si è visto come dalla ristrutturazione del 1999, il “luogo stazione” sia diventato sempre più una “città stazione”. Questo cambiamento ha cancellato solo marginalmente i fattori che rendono da sempre gli scali ferroviari polo attrattivo per quelle categorie di persone che hanno perduto la propria identità personale e sociale e ritrovano qui, nella dinamica tra massa e gruppo di simili, gli unici punti di riferimento della propria vita”.
Con il progetto “La linea gialla”, si intende quindi consolidare e formalizzare le prassi di cooperazione istituzionale della rete degli Help Center dislocati sul territorio nazionale, attraverso un percorso di ricerca - intervento e formazione da sviluppare nell’arco di 10 mesi. “L’azione - spiega ancora Radicchi - è finalizzata a consolidare il lavoro sperimentale portato avanti in questi anni dando una forma concreta alla rete ed una modalità di intervento pienamente condivisa che verrà anche riportata a livello nazionale e internazionale”
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