Il Parlamento europeo boccia la direttiva sull'asilo


Pubblicato il 27.09.2005 in News Sociale

Christopher Hein (Cir): ''È stato evitato il peggio. Se il Consiglio seguirà la stessa linea, la normativa italiana dovrà essere riformata''. 

Questa mattina il Parlamento Europeo ha votato una risoluzione che sostanzialmente rigetta una proposta di direttiva europea sulla procedura d’asilo già approvata dal Consiglio dei Ministri Giustizia e Affari Interni.

Il direttore del Cir, Christopher Hein, in un primo commento esprime grande soddisfazione circa il fatto  che il Parlamento abbia chiaramente negato il consenso a una normativa che intende più proteggere l’Europa dai rifugiati che offrire protezione ai rifugiati in Europa.

“Tutta l’impostazione della direttiva - afferma Hein - mira a una diminuzione del numero dei richiedenti asilo e all’eliminazione delle garanzie procedurali che danno la possibilità di essere riconosciuti rifugiati. Il fatto che il Parlamento Europeo si sia pronunciato in modo estremamente critico su quasi tutte le clausole del testo non solo dovrà indurre il Consiglio a riscrivere la direttiva ma, se questo non dovesse avvenire, apre anche la porta per un ricorso alla Corte Europea di Giustizia”.

“Non possiamo essere d’accordo - continua Hein - su tutti i dettagli della risoluzione votata oggi dal Parlamento, tuttavia consideriamo molto positivo che all’ultimo momento la risoluzione sia stata migliorata su quattro aspetti: il Parlamento non si dichiara d’accordo sul fatto che un richiedente asilo possa essere trattenuto in detenzione per un periodo fino a sei mesi; il Parlamento vuole introdurre criteri molo stretti per la possibilità di respingere il richiedente asilo verso un cosiddetto paese terzo sicuro; nonostante la risoluzione accetti ancora il concetto di ‘paese di origine sicuro’ (una lista di paesi dai quali si suppone non arrivino rifugiati), si insiste sul fatto che una tale lista debba essere elaborata non dai singoli stati membri, ma attraverso una procedura di codecisione nel quale il Parlamento europeo abbia un ruolo determinante. Infine, il Parlamento ritiene – elemento di particolare importanza alla luce della legge Bossi Fini - che un richiedente asilo abbia il diritto di attendere l’esito del ricorso in tribunale nel paese in cui ha presentato la richiesta d’asilo.”

“Se - come il Cir si augura - il Consiglio dei Ministri Giustizia e Affari Interni seguirà la linea del Parlamento Europeo, anche l’attuale normativa italiana in materia d’asilo dovrà essere sostanzialmente riformata”.

 


Fonte: Redattore Sociale