Ci sono più di 4200 case nella città abusiva


Pubblicato il 22.06.2005 in News Sociale

A Milano si contano oltre 4.200 case occupate illegalmente, ma l'ipotesi di una sanatoria non convince tutte le parti sociali. Il Prefetto incontra le forze dell'Ordine, l'Aler e i sindacati degli inquilini per affrontare il nodo-abusivi. 

Ci sono più di 4200 case nella città abusiva. Una città che cresce tra le vie di Milano, dove si contano 4.251 alloggi occupati illegalmente (dati 2004). Un numero quasi raddoppiato (+43%) rispetto ai 2.672 del 1989 (vedi lancio dell'11 maggio 2005; ndr). Una città che preoccupa istituzioni, associazioni e sindacati, che periodicamente si riuniscono per trovare una soluzione. Come faranno questo pomeriggio a Milano il prefetto Bruno Ferrante e rappresentanti dell'Aler, delle Forze dell'ordine e dei sindacati inquilini, che si incontreranno in Prefettura alle 16.30. All'ordine del giorno la proposta di una sanatoria, che non trova  d'accordo le parti sociali, e la necessità di intervenire in vista delle ristrutturazioni previste dai Contratti di quartiere (vedi lancio del 26 gennaio 2005;  ndr).
"Chiediamo la regolarizzazione dei contratti degli occupanti che hanno i requisiti di accesso per l''Edilizia Residenziale Pubblica' in quanto il diritto alla casa deve valere per tutti coloro che nel nostro Paese esprimono un reale bisogno", spiega Ermanno Ronda del Sicet, facendosi portavoce di una richiesta sentita da tempo anche dall'Unione inquilini. "Il Sicet tiene a precisare che tutela solo le persone in stato di necessità e non ha mai difeso coloro che usano gli alloggi  per scopi illeciti o per trarne vantaggio personale, sulla pelle delle condizioni più deboli", precisa Ronda, aggiungendo che "attraverso la legalizzazione delle famiglie che hanno occupato per necessità, chi specula su questo bisogno può essere sconfitto".
Ma il rischio di una 'sanatoria' indiscriminata preoccupa Carmela Rozza del Sunia: "Questa idea 'buonista' non è accettabile: bisogna riconoscere la case a chi ha bisogno e mandare via i delinquenti - dice la Rozza -. Si dovrebbe fare un censimento degli occupanti abusivi, capire chi versa in reale stato di bisogno e procedere alla sua regolarizzazione, per poi mandare via quanti hanno comportamenti illegali. Bisogna impedire la 'saldatura' tra chi deve restare e chi se ne deve andare". La proposta del Sunia, stampata su 40mila volantini e distribuita nelle case popolari, ha incontrato il favore della gente "e nello spirito è stata condivisa anche dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Milano - dice la Rozza -, mentre dal Comune ancora non abbiamo notizie. Speriamo che il fronte sindacale sappia stare su un terreno di mediazione".
La ricerca di una soluzione all'abusivismo si fa sempre più urgente con l'avanzare dei progetti di riqualificazione immobiliare legati ai Contratti di quartiere: "Con questi progetti si dovranno spostare molte persone per ristrutturare gli immobili - dice la Rozza -. E gli abitanti abusivi si rifiutano di uscire senza garanzie di ricollocamento". Secondo il Sunia, sono centinaia gli abusivi che occupano alloggi inseriti nella riqualificazione dei contratti di quartiere: 600 nel quartiere San Siro, 213 a Mazzini, 161 a Molise-Calvairate, 300 a Stadera, 83 a Gratosoglio e 13 a Ponte Lambro, per buona parte già liberato.

 

Redattore Sociale


Autore: ar