Bologna: presidio in via Gobetti in solidarietà con i rom sgomberati


Pubblicato il 20.12.2006 in Eventi

L'iniziativa il 23 dicembre in ricordo dell'assalto della Uno Bianca al campo nomadi nel 1990, in cui due nomadi furono uccisi e altri due rimasero feriti

Bologna, 23 dicembre 1990: due nomadi furono uccisi e altri due rimasero feriti in un assalto della Uno Bianca a colpi di arma da fuoco contro il campo di via Gobetti. I morti furono Rodolfo Bellinati, 27 anni e Patrizia Della Santina di 34 anni. Al campo di via Gobetti vivevano in roulotte circa 250 nomadi emiliani e di origine slava. A 16 anni di distanza, il campo rom di via Gobetti è stato sgomberato, così come il casale di via Malvezza, oltre allo sfratto di 5 famiglie serbe nel campo profughi del Trebbo e all'espulsione di altre due famiglie serbe dal campo nomadi comunale di via della Volta. In solidarietà alle popolazioni rom, per dire stop alla violazione dei diritti e della dignità dei migranti e contro la politica degli sgomberi, le associazioni di volontariato, le Opere Nomadi del territorio, le forze politiche della sinistra radicale, le organizzazioni sindacali organizzano un presidio in via Gobetti sabato prossimo, 23 dicembre.

"L'attentato non colpì solo gli zingari - sottolinea il Consigliere comunale del Prc Valerio Monteventi, promotore dell'iniziativa -, ma era rivolto anche contro chi, in città, aveva aperto la discussione sulle possibili soluzioni abitative e di accoglienza per gli immigrati che facevano parte della prima consistente ondata di migrazione nei nostri territori. Quell'attentato seguì la logica di colpire i più deboli fra i deboli, ma avvisava anche chi tentava di affrontare le nuove questioni sociali della città". E proprio chi, ancora oggi, si occupa del "problema rom” scende in piazza per sensibilizzare sull'accoglienza e per dire che "gli sgomberi creano situazioni di emergenza umanitaria e non risolvono alcun problema”. “Solo grazie all'intervento di volontari e associazioni - aggiunge Monteventi - il disastro sociale causato dagli sgomberi non si è trasformato in tragedia. Ma il volontariato non può essere la scialuppa di salvataggio quando le politiche disincentivanti dell'amministrazione comunale sono fatte a scapito della salute, della dignità e dei diritti di centinaia di persone".

Le associazioni sabato 23 chiederanno, in particolare, l'immediato allestimento di strutture adeguate a fronteggiare le emergenze ma anche a superarle, attraverso politiche non più repressive ma di inclusione e con lo stanziamento dei fondi necessari. L'appuntamento è alle 11, davanti al cippo di via Gobetti (quartiere Navile). Hanno già aderito alla manifestazione: Opera Nomadi Nazionale; Associazione Abna'al ard (figli della terra); Prc Federazione di Bologna; Tiziano Loreti (Segretario della Federazione Prc di Bologna);  gruppo consiliare Comune di Bologna Società civile - Il cantiere; Roberto Sconciaforni (capogruppo gruppo consiliare Comune di Bologna Prc); Nazzarena Zorzella per Asgi; Opera Nomadi sezioni di Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Rovigo, Padova e Vicenza.

Redattore Sociale


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