Bambole nel carcere femminile di Sollicciano


Pubblicato il 29.11.2005 in News Sociale

Riaperto il negozio che dà lavoro a ragazze in affidamento per la creazione di vere e proprie opere di artigianato artistico. 

Ha riaperto il negozio de “La poesia della bambole” in via A. Tavanti, 22 a rosso; dopo alcuni mesi in cui gli spazi erano stati utilizzati dal solo laboratorio riprende l’impegno del negozio. È un’esperienza originale iniziata alla fine del 2001 nelle sezioni femminili del carcere di Sollicciano, dove l’associazione di volontariato Pantagruel ebbe l’idea di organizzare un primo corso di formazione “per creare bambole particolarmente belle legate ad una specifica pedagogia, quella delle scuole Waldorf di Rudolf Steiner”, informa l’associazione (tel. 055/473070, e-mail [email protected]).

Nel 2003 le prime ragazze uscirono in affidamento al servizio sociale venendo a lavorare con un contratto a progetto presso il laboratorio esterno in Via Tavanti, che è anche la sede dell’associazione. Ora sono 4: Ijeoma, Gloria, Adrienne e Olga. Per contribuire e promuovere l’associazione, sono stati organizzati corsi “hobby”  rivolti a privati di qualsiasi età che vogliano conoscere e approfondire le tecniche varie di artigianato artistico e sartoriale, creando uno spazio aperto a tutti dove poter lavorare e riscoprire attraverso la manualità  l’arte degli antichi mestieri.

Chi partecipa a questi corsi dà una mano al progetto sotto vari punti di vista: quello economico, ma soprattutto quello sociale. “È importante che questo nostro progetto non rimanga circoscritto a persone che hanno fatto l’esperienza del carcere, ma venga partecipato da donne di diversa età, di differente estrazione sociale che diano un positivo contributo allo sviluppo dell’iniziativa”, fa sapere Pantagruel. Per informazioni sugli orari e sui costi dei corsi sulle bambole, sul ricamo artistico e su taglia e cuci, Cristina cell. 335/5366773, e-mail [email protected].

 


Autore: lab
Fonte: Redattore Sociale