Anche i cittadini stranieri, a Bologna, potranno votare per i consigli di Quartiere del 2009


Pubblicato il 26.07.2005 in News Sociale

Il Consiglio comunale ha infatti dato il via ufficialmente, nella seduta di ieri, al percorso per la modifica del regolamento che inserisce il diritto di voto a tutti gli stranieri residenti in città. In Comune è stato discusso, e approvato, l’ordine del giorno presentato già due mesi fa da Sergio Lo Giudice, e sostenuto da tutti i gruppi del centrosinistra. “Tale atto – si legge nel documento – rappresenta un passo importante per consentire ai cittadini immigrati di far ascoltare la loro voce nelle istituzioni locali sui problemi che li riguardano, affinché si assumano responsabilità sociali e civili e siano attivi con gli altri cittadini”. A Bologna, secondo i dati riportati nell’ordine del giorno, gli stranieri residenti sono circa 23mila (da cui però bisogna togliere i minorenni e coloro che risiedono in città da periodi brevi). Un’incidenza elettorale di circa il 10% rispetto alla popolazione cittadina votante.
Non tutti, però, avranno immediatamente diritto di voto: solo chi risiede in città da un certo numero di anni - ancora da stabilire - potrà votare per il rinnovo dei consiglieri. I prossimi mesi serviranno proprio a definire le regole per l’elettorato attivo e passivo. L’ordine del giorno fa riferimento solamente alle principali carte dei diritti adottate a livello internazionale, e ai Paesi che già hanno scelto di concedere il diritto di voto agli stranieri. In Italia, in assenza di una legge nazionale, è possibile concedere il diritto di voto solo per le elezioni nei Quartieri: le competenze sono infatti, in questo caso, dei Comuni, e sono loro a decidere i modelli di partecipazione dei cittadini. A Bologna, come ha precisato Sergio Lo Giudice, esiste un solo riferimento – anche se la discussine è ancora tutta da fere - ovvero quello contenuto nella Carta europea dei diritti dell’uomo nella città, approvata nella scorsa seduta del Consiglio comunale. Il testo dice che gli stranieri residenti da almeno due anni in città hanno gli stesi diritti degli altri. Il documento votato ieri chiede, inoltre, al Parlamento e al Governo di impegnarsi ad approvare una legge nazionale per concedere il diritto di voto agli stranieri.

Redattore Sociale


Autore: En