A Torino percorsi di accompagnamento al lavoro per minori stranieri non accompagnati


Pubblicato il 18.01.2006 in Eventi

Tre le aree di intervento dell'Ufficio minori stranieri del Comune, che coinvolgeranno 40 ragazzi. 

Domani, giovedì 19  gennaio, presso la sede del Gruppo Abele (ore 9.15), la Divisione Servizi Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie - Settore Stranieri e Nomadi del Comune di Torino ha organizzato un seminario per il lancio dell'iniziativa comunitaria Equal - Palmas (percorsi di accompagnamento al lavoro per minori stranieri non accompagnati).

Il progetto riguarda una serie di attività finalizzate a facilitare l'inserimento sociale, educativo e lavorativo dei minori stranieri non accompagnati e a sperimentare nuovi modelli e soluzioni  per garantire l'accoglienza e l'integrazione di questi ragazzi e ragazze o il rientro assistito (se richiesto dai ragazzi) nel Paese di origine, qualora le condizioni familiari, sociali e politiche lo consentano.
In particolare l'Ufficio Minori Stranieri del Comune di Torino, nei due anni e mezzo di durata del progetto, orienterà la sua azione su tre principali aree di intervento di cui beneficeranno 40 minori: inserimento personalizzato attraverso percorsi integrati di accompagnamento al lavoro ad azioni di sostegno per il recupero scolastico, volte a favorire pari opportunità educative, (borse lavoro, "invii accompagnati" presso strutture territoriali di istruzione e formazione); integrazione/inclusione sociale, mediante attività sportive, ricreative e relazionali; (lavoro di strada, mediazione culturale, peer education, etnopsichiatria); proposte di snellimento e unificazione delle procedure riguardanti la rappresentanza legale del minore e delle procedure per il rilascio del permesso di soggiorno per minor età e per rinnovo dello stesso al diciottesimo anno.

”Si tratta di linee guida molto aperte e flessibili proprio per il carattere ‘sperimentale’ del progetto – affermano i promotori -, che ha tra i suoi obiettivi quello di provare dei percorsi da cui trarre buone prassi che possano poi essere tarate sui diversi territori. In molte città la presenza di minori stranieri così detti ‘non accompagnati’ riveste carattere di emergenza soprattutto in relazione alla ‘tratta’ ed allo ‘sfruttamento’ nell'ambito dell'accattonaggio, della prostituzione, dei furti, dello spaccio di stupefacenti. I minori coinvolti in queste situazioni non vanno a scuola, vivono in condizioni di pregiudizio e spesso subiscono maltrattamenti, violenze ed abusi”.
”La maggior parte dei minori stranieri non accompagnati arriva con un preciso e chiaro obiettivo di inserimento scolastico e lavorativo deciso con il proprio nucleo familiare – continuano -. Quasi sempre in Italia sono presenti uno o più membri della famiglia allargata o qualche connazionale, conoscente di famiglia. Per questo, se uno dei principi è garantire la tutela di questi minori fino al raggiungimento della maggiore età, le risposte non possono essere solo di tipo assistenziale, ma è necessario responsabilizzare maggiormente i membri della rete familiare ed i paesi d'origine. Appare evidente la necessità di sperimentare innovazioni nei percorsi compatibili con l'attuale normativa, partendo dalle esperienze già in corso nei contesti locali e mettendo a confronto modelli di inclusione socio-lavorativa”.


Fonte: Redattore Sociale