Europa

Considerare il disagio e l’emarginazione sociale come un fenomeno locale, regionale o al massimo nazionale, ormai non è più possibile. Vivere in un’epoca di globalizzazione economica significa anche dover affrontare una globalizzazione delle problematiche sociali, sia a livello di disagio che a livello di iniziative solidali. La pressione migratoria proveniente dai paesi poveri dell’Africa o dall’Est Europa o Asia non è più un problema che riguarda esclusivamente le nazioni a più diretto contatto con questi Paesi per motivi di prossimità geografica o perché punti di sbarco clandestino come nel Sud d’ Italia. Spesso infatti queste nazioni sono solo punti di transito per le correnti migratorie che si rivolgono poi al Nord e Centro Europa, acuendo i già gravi problemi sociali presenti nelle grandi metropoli europee e privilegiando le aree ferroviarie sia come punti di arrivo e di transito, ma spesso anche come aree di sosta e di prolungata dimora.
Da qui la necessità di affrontare queste gravi problematiche non più solo con provvedimenti locali o nazionali, ma con politiche sociali integrate, stabilite e condivise tra i paesi membri della comunità Europea. A questa dimensione transnazionale del fenomeno “disagio e solidarietà” anche l’Osservatorio ha voluto attivarsi creando un ponte con altri paesi europei, a complemento e integrazione della dimensione nazionale, rappresentata dalle grandi città italiane qui analizzate.

Questa visione ha portato l’ONDS a ricercare proficui confronti con altri attori istituzionali o del terzo settore impegnati nel medesimo ambito in altre città europee. L’ONDS ha fornito, infatti, il modello su cui le Ferrovie dello Stato Italiane hanno costituito la rete “Gare Européene et solidarité” con le imprese ferroviarie di Francia (SNCF), Belgio (SNCB/NMBS-Holding), Lussemburgo (CFL) e Polonia (PKP), sottoscrivendo nel 2008 una Carta Europea per lo sviluppo delle politiche sociali nelle stazioni e mettendo in cantiere una serie di azioni di scambio e di partenariato a livello europeo. Nel 2012 altri sette paesi hanno aderito alla Carta europea: Repubblica Ceca (CD), Romania (CFR SA), Portogallo (CP), Danimarca (DSB), Bulgaria (NRIC), Norvegia (NSB) e Slovenia (SZ). Le reti hanno messo in cantiere una serie di azioni di scambio e di partenariato a livello sia nazionale che transnazionale, tra cui la partecipazione al progetto europeo “Hope in Stations”, sviluppato in partenariato con la francese ANSA – Agence Nouvelle des Solidarités Actives" e finanziato dalla Commissione Europea nel quadro del programma Progress, ed il progetto “WORK in Stations - Working On Re-inclusion Know-how in European train stations”, selezionato nel 2011 nell'ambito del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione.

Le istanze di questa rete, che ha rappresentato un progetto pionieristico nei temi trattati e nei suoi obiettivi, sono confluiti nel gruppo di lavoro "Inclusive Station Network" dell'UIC - Union Internationale des Chemins de Fer, dove esperienza e competenza maturate in oltre 10 anni di riflessione e sperimentazione possono avere uno sviluppo solido a beneficio di tutti i frequentatori di stazione.

 

Impegnata nello sviluppo a livello internazionale, l'ONDS collabora a diversi progetti di ricerca nel campo dell’immigrazione, dell’inclusione sociale con FEANTSA (European Federation of National Organisations working with the Homeless) e dell’inserimento lavorativo di persone disabili.