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La Casa di Lena è promossa dalla Caritas Diocesana di Reggio Calabria e riunisce un partenariato costituito da diversi enti che operano nella Città. Nello specifico i partner sono l’Acisjf, l’Associazione Maestri di Speranza, Agesci RC1, Agesci Rc 9, Masci 5. 

L’accoglienza in stazione nasce a seguito di due esperienze realizzate in città: quella di un gruppo spontaneo di volontari, che ha iniziato a realizzare accoglienza dei migranti che arrivano attraverso gli sbarchi; la mensa di strada che un ulteriore gruppo di volontari porta avanti da circa un quinquennio. 

Osservare da vicino i bisogni ed avere contezza di una presenza nutrita di homeless, ha fatto maturare l’idea della necessità di una vicinanza e di un servizio strutturato, localizzato in un luogo fisico, funzionale ad un aiuto continuativo a coloro che vivono situazioni di emergenza e che hanno fatto della strada il loro ambiente di vita.



Scheda Help Center

Associazione Abakhi, Caritas diocesana


La Caritas diocesana di Reggio Calabria è l'organismo pastorale costituito al fine di promuovere la testimonianza della carità della Chiesa locale, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica. I compiti della Caritas diocesana sono i seguenti: a) approfondire le motivazioni teologiche della diaconia della carità; b) promuovere l'animazione del senso della carità verso le persone e le comunità in situazioni di difficoltà; c) promuovere e sostenere le Caritas parrocchiali; d) curare il coordinamento delle iniziative e delle opere caritative e assistenziali di ispirazione cristiana; e) indire, organizzare e coordinare interventi di emergenza in caso di pubbliche calamità che si verifichino sia in ambito locale che altrove. In collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana: realizza studi e ricerche sui bisogni per aiutare a scoprire le cause, per preparare piani d'intervento sia, curativo che preventivo, nel quadro della programmazione pastorale unitaria, e per stimolare l'azione delle istituzioni civili ed un'adeguata legislazione; promuove il volontariato per una più ampia educazione alla cultura della gratuità e della solidarietà; favorisce la formazione degli operatori pastorali della carità e del personale di ispirazione cristiana sia professionale che volontario impegnato nei servizi sociali, sia pubblici che privati, e nelle attività di promozione umana; promuove programmi di educazione alla pace e alla nonviolenza, favorendo anche l'obiezione di coscienza e il servizio civile alternativo nazionale; contribuisce allo sviluppo umano e sociale dei Paesi del Terzo Mondo con la sensibilizzazione dell'opinione pubblica, con prestazioni di servizio, con aiuti economici, coordinando anche le iniziative dei vari gruppi e movimenti di ispirazione cristiana.

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La stazione

La stazione di Reggio Calabria costituisce storicamente un punto di forte aggregazione cittadino del disagio sociale. Il nuovo sviluppo del concetto di stazione come centro nevralgico di attività commerciali, finanziarie, ricreative, culturali che la rendono anche un luogo di sosta oltre che di transito, ne accentua l’appetibilità per chi versa in stato di disagio. E’ un luogo abbastanza frequentato durante il giorno, per il via vai di numerosi pendolari; la frequenza degli utenti scema nel tardo pomeriggio e la stazione si spopola nelle ore notturne, poiché dopo le 21:00 si registra l’arrivo solo di treni a lunga percorrenza.
Come ogni stazione è crocevia di differenti tipologie di disagio: in alcuni periodi dell’anno, in estate in particolare, gli ultimi binari vicino al mare sono utilizzati come luoghi dove trascorrere la notte, da parte di alcuni senza fissa dimora che dormono sulle panchine. La possibilità di essere al chiuso consente agli stessi di trovare un luogo di riparo in qualsiasi periodo.
Per brevi periodi, a questi si aggiunge lo stazionamento di donne dell’est che non hanno una casa, in quanto hanno perso il lavoro a causa della morte dell’anziano che accudivano. I luoghi della stazione le accolgono per qualche notte, sino a quando non riescono a trovare una nuova occupazione.
Nel corso della giornata in stazione arrivano immigrati disorientati e bisognosi di comprendere come muoversi per riprogettare la propria vita; questi stranieri provengono dagli sbarchi  o sono in transitano dalla zona del Cara di Crotone o dalla Sicilia verso il nord Italia ed Europa.
Il piazzale stazione e le vie adiacenti, dopo le 20.30, ospitano fenomeni di prostituzione di donne africane e dell’est Europa, con la conseguente presenza di clienti e di un frequente via vai di automobili.