Roma ricorda Modesta Valeri, santa dei senza dimora


Pubblicato il 21.03.2015 in News Sociale


"Un sacrificio come quello di Modesta Valenti non deve avvenire più". Roma ricorda oggi la donna morta il 31 gennaio 1983 davanti alla stazione Termini perchè nessuno le prestò soccorso


Modesta, una persona senza dimora, trovava spesso rifugio nei locali della stazione. Quella notte si sentì male, ma gli operatori dell’ambulanza che arrivò si rifiutarono di aiutarla.

Da due anni, accanto al binario 1 della stazione Termini, c’è una lapide che la ricorda. Oggi Roma la commemora: in stazione arrivano persone senza dimora e gente comune, tutti con una gerbera in mano da deporre ai piedi della lapide.

“Modesta Valenti è una caduta per l’inaccoglienza e l’indifferenza - dice il presidente di Sant’Egidio Marco Impagliazzo – ma oggi i tanti che sono qui dimostrano il mondo che ha mosso. La sua storia e il suo ricordo hanno toccato nuovi cuori che si muovono accanto alle persone in difficoltà. Accanto alle cattive notizie c’è la buona notizia di tante persone che generosamente e gratuitamente aiutano chi soffre”.

L’amministratore delegato di Trenitalia Michele Mario Elia avverte: “Il sacrificio di Modesta Valenti non deve avvenire più. Nelle stazioni ci sono tanti senza casa, tante persone con parecchi disagi: le Ferrovie hanno aperto 15 help center in Italia, luoghi di aiuto: a Roma nel 2014 hanno aiutato 3 mila persone”.

Per Cristina Maltese, presidente XII municipio, le persone senza dimora “non sono cittadini di serie B ma devono essere cittadini come gli altri; dobbiamo uscire dal tunnel di chi guadagnava sugli ultimi invece di aiutarli”. Il vescovo ausiliare di Roma Matteo Zuppi aggiunge: “La stazione è uno dei luoghi più anonimi che ci sono, spesso la gente scappa per la paura. La targa invece dà un nome, Sant’Egidio offre un futuro. Da questo si vede la qualità della nostra città”.

Foto: Sant'Egidio


Fonte: Dire