Parchi, ciclabili ed edilizia sociale: così rinascono i vecchi scali ferroviari di Milano


Pubblicato il 22.09.2015 in Progetti

 

Ok della giunta al piano per la riqualificazione delle aree dismesse: nuovi spazi pubblici, nuovi parchi urbani e circa 10 km di nuove piste ciclopedonali; oltre a 2.600 nuovi alloggi di housing sociale. La mappa degli interventi.


La giunta comunale di Milano ha approvato l'ipotesi di accordo di programma con Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato sugli scali ferroviari dismessi. Si tratta di 7 aree, per un totale di circa 1.250.000 metri quadrati, che verranno riqualificate secondo i criteri di sviluppo sostenibile, con un'edificabilità massima di circa 674mila metri quadrati, notevolmente ridotta rispetto a quella di oltre un milione di metri quadrati del precedente Pgt.

"Si tratta - afferma l'assessore all'urbanistica Alessandro Balducci - "di uno dei più grandi progetti di rigenerazione urbana presentati a Milano e in Italia da molti anni. Senza alcun consumo di suolo, attraverso il riuso e la riqualificazione di parti importanti del territorio con verde, servizi ed edilizia sociale, si realizzerà un'opera di ricucitura della città senza precedenti".

Nelle zone di Greco-Breda, Lambrate e Rogoredo - ad esempio - la novità riguarderà soprattutto la realizzazione di abitazioni con caratteristiche di residenza sociale, con una percentuale minima destinata ai negozi; nella zona di Porta Genova la priorità è legata alla vocazione del contesto, al sistema della moda e del design, con una percentuale inferiore destinata alla residenza; l'area di San Cristoforo sarà totalmente verde, un'area attrezzata collegata al Parco del Naviglio grande.

La cittadinanza verrà coinvolta e ascoltata. E grazie alle risorse economiche che arriveranno dalla valorizzazione delle aree, saranno finanziati interventi di miglioramento e sviluppo del sistema ferroviario: incremento della capacità di trasporto, riqualificazione delle stazioni esistenti e costruzione di nuove stazioni. Inoltre, per superare l'effetto di frattura generato dalla presenza degli scali ferroviari, sono previsti contributi aggiuntivi pari a 80 milioni di euro - suddivisi in 60 milioni per la trasformazione dello scalo Farini e 20 milioni per scalo Romana - necessari per la realizzazione di opere di collegamento e interventi di riqualificazione paesaggistica in  corrispondenza delle linee ferroviarie che continueranno a passare nei due scali.